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     Cenni Storici della Pia Opera 

La Pia Opera "A. Mangione " nasce per volontà testamentaria del Benemerito Avvocato Antonino Mangione, ritratto sopra, tale opera altamente umanitaria, prende il nome di " Ricovero di mendicità Mangione " così come voluto dal suo stesso fondatore.                                 Questi nel suo testamento nuncupativo del 23-03-1807 dispose che, dopo la di Lui morte, della moglie Francesca Di Blasi e delle sue sorelle nubili, i propri beni dovevano servire alla fondazione di un " Ospedale di Invalidi " comprendendo sotto tale titolo, i poveri inabili, vecchi e orfani della Città di Alcamo, i quali dovevano essere mantenuti con i frutti e gli introiti annuali della sua eredità. 

Il conseguimento della volontà testamentaria incontrò non poche difficoltà e solo nel 1897 tramite l'approvazione del regolamento interno della Pia Opera ( a firma di Re Umberto I° ) si riuscì ad attuare la volontà del generoso testatore.

L'Istituto, a detta del testatore, doveva sorgere nel rustico della chiesa del collegio dei gesuiti e in parte nel terreno dell'orto della                  " Senia di Li Schetti " , di sua proprietà.

A causa della mutate condizioni dei luoghi ciò non fu possibile e come sede dell'Istituto fu utilizzato un ampio casamento (attuale sede di Via Florio, 44 ), ex stabilimento enologico dei signori Ignazio e Vincenzo Florio, che fu adattato per l'assistenza fisica, morale e spirituale degli assistiti.

Successivamente, a causa della svalutazione della moneta, dopo i conflitti mondiali ed il continuo rincaro dei prezzi, le rendite percepite dall'Istituto con i soli beni del fondatore divennero insufficienti, per cui il " Ricovero di Mendicità Mangione " attraversò un trentennio di difficoltà economiche. In tale periodo la Pia Opera sopravvisse grazie a generosi contributi elargiti da parte di singoli cittadini, consapevoli di compiere un opera umana, cristiana e sociale nei confronti degli anziani ed inabili ospiti della struttura. 

In quest'ottica nel 1930 la Signora Maria Mulè, vedova Casarubea, faceva costruire a proprie spese il primo piano dell'Istituto con una corsia lunga ed arieggiata in grado di ospitare una ventina di letti e altre stanze atte ad accogliere le povere donne vecchie cadute in disgrazia.

Nonostante di tanto in tanto persone di buon cuore facessero pervenire offerte a favore dei ricoverati la Pia Opera non in fu in grado di sostenersi con le risorse dei propri beni e degli incerti proventi della carità dei privati. Pertanto il Comune di Alcamo provvide a partire dal 1° Gennaio 1947 a corrispondere al Ricovero una diaria. Nel 1947 il " Ricovero di mendicità Mangione" cambia denominazione assumendo il nome di Opera Pia Casa di Ospitalità per Indigenti "A. Mangione", mentre nel 2000 a seguito dell'approvazione dell'attuale statuto dell'Ente assume la denominazione definitiva di Casa di Ospitalità "A.Mangione". 

L'attuale sede assistenziale negli ultimi 50 anni è stata oggetto di ristrutturazione dovuta sia al sisma del 1968 che per l'adeguamento agli standard strutturali previsti dalle norme vigenti per le case di riposo lavori effettuati nel 1990. Ciò è stato possibile grazie a finanziamenti pubblici che hanno permesso di migliorare la sede dell'istituto al fine di consentire agli anziani ospiti un soggiorno più confortevole e gradevole. 

Attualmente la Casa di Riposo ha una ricettività di 49 anziani, la Comunità Alloggio per disabili psichici ha una ricettività di 10 unità.

Gli ospiti vengono assistiti dagli operatori dell'Ente e dalle suore della congregazione religiosa delle " Piccole Suore della presentazione di Maria al Tempio"  che sono presenti all'interno delle strutture adoperandosi con grande spirito di servizio ed assistenza.

             

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